La quarantena sta per tornare, ma non per colpa del Coronavirus. Adesso si sta iniziando a parlare del vaiolo delle scimmie, e quindi andiamo ad approfondire meglio l'argomento in questione. L'esperienza sanitaria che circa tre anni fa milioni di italiani hanno vissuto legata al Coronavirus è ancora oggi una ferita che continua a perdere sangue. A dire il vero, il virus oggi è tramutato in una forma che ci consente di viverci quotidianamente ed è sostenuto dalla protezione del vaccino e dalle diverse abitudini di igiene acquisite.
Ma, la chiusura in casa per paura del contagio e le varie restrizioni applicate alla mascherina e all'utilizzo del green pass hanno impresso sulla memoria di ogni singolo individuo, e ciò significa che la questione non è ancora chiusa e che la strada verso la normalizzazione è lunga. All'inizio di ogni tipologia di epidemia, emerge spesso che il fattore principale della trasmissione della malattia da animale ad animale e successivamente del passaggio da animale a uomo. Tuttavia, il salto qualitativo di un virus viene sancito solo quando questo detiene un bagaglio genetico sufficiente per penetrare nel DNA umano.
Vaiolo delle scimmie, ecco quali soggetti torneranno a isolarsi
Per fermare la catena infettiva, come tutti conosciamo, la soluzione da operare è la ormai nota quarantena. L'isolamento necessario per fermare la possibile trasmissione apparentemente inarrestabile. Oggi stiamo vivendo gli inizi di una nuova emergenza sanitaria, con l'auspicio che stia dalle proporzioni pandemiche del Covid-19: stiamo parlando del vaiolo delle scimmie, una malattia virale che porta agli esseri umani febbre ed eruzioni cutanee, ma che al momento ha un'evoluzione favorevole. Ciononostante le autorità sanitarie del Belgio hanno reintrodotto (unico caso in Europa) la quarantena obbligatoria di 21 giorni per chi contrae la malattia. La decisione è arrivata dopo che anche il terzo caso è emerso fuori, di cui il primo connesso ad un festival nella città portuale di Anversa. L'Organizzazione mondiale della Sanità ha contato 92 casi già confermati al vaiolo delle scimmie e 28 casi attualmente ancora sospetti. Quello che è certo è che la trasmissione avviene attraverso rapporti sessuali tra gli individui.
Intanto, nel Regno Unito spuntano fuori altri 11 cittadini britannici oltre ai 9 precedentemente rilevati. In Europa, ad oggi, sono 100 le infezioni registrate. L'OMS stessa ha previsto che i casi aumenteranno presto e in maniera esponenziale con il perfezionamento del monitoraggio più capillare dei contagi. E pare che la situazione peggiorerà in due / tre settimane. Intanto, gli Stati Uniti si stanno già impegnando sul fronte di un possibile vaccino.
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