Dopo diversi anni dal decesso del parente, gli eredi potranno ricevere un "risarcimento" da parte dello Stato per un motivo in particolare. E nel nostro articolo di oggi andremo ad approfondire meglio la questione.
Quando un coniuge o un parente viene a mancare, per i familiari non si prospetta un periodo facile, anche se a tratti è contraddittorio: il tempo per affrontare il dolore è certamente lungo, mentre quello per affrontare la fase della successione dei beni, un po' meno. Quest'ultimo, comporta obblighi fiscali e tributari precidi da parte degli eredi i quali hanno accettato l'eredità. In questo caso, gli eredi vengono chiamati a rispondere di persona del patrimonio della persona amata venuta a mancare. Infatti, sono costretti ad affrontare tutti gli adempimenti, in qualità di contribuente, spettanti al parente defunto, partendo dalla presentazione del Modello 730 della dichiarazione dei redditi. Accettando il lascito patrimoniale comporta una responsabilità da parte degli eredi, a qualsiasi titolo, non ultimo a rispondere personalmente in presenza di debiti del parente o del coniuge defunto.
Agenzia delle Entrate, in arrivo un indennizzo per gli eredi per i ritardi dello Stato
Sta di fatto che in una vita intera si possono creare reti di rapporti economici di cui gli eredi non sempre possono esserne a conoscenza, ovvero: l'entità esatta dei beni - nel suo complesso - può comprendere dei risparmi, delle polizze assicurative e degli investimenti. Ma se il coniuge / parente defunto era un lavoratore, l'erede può richiedere addirittura il suo TFR e non solo. Siamo a conoscenza che un soggetto potrebbe venire a mancare avendo a suo carico un processo. Spesso taluni casi richiedono molto tempo (addirittura oltre ogni limite di ragionevolezza). A questo proposito, una recente Legge chiamata "Legge Pinto" riconosce un indennizzo ai superstiti che si unisce ai diritti ereditabili. È un indennità che viene erogata dall'Agenzia delle Entrate, per danni patrimoniali e non patrimoniali patiti, laddove il processo si proroga per oltre 3 anni (per il primo grado) ritenuti un periodo congruo. Questo viola l'articolo 6 della CEDU e l'articolo 111 della Costituzione.
Questo riconoscimento è automatico, ma se gli eredi chiedono autonomamente l'indennizzo, l'importo sarà condizionato attraverso l'attivazione di un processo in qualità di successore processuale o in quanto soggetto riassunto nel processo. Infatti, l'indennità è generata da due periodi pregiudizievoli:
- quello subito dal de cuius e la durata incredibilmente subita dall'erede;
- la regolarità di uno dei due periodi fa sì che l'indennizzo non venga più dovuto.
LEGGI ANCHE: Genitori, eredità e debiti: non sempre ricadono sui figli, e non devono saldarli