L'Europa non vuole che tu possegga una casa: cosa cambia con le nuove riforme

L'Europa vuole farci vendere le nostre case? Facciamo chiarezza

A quanto pare il piano di riforme che l'Unione Europea sta chiedendo all'Italia (nell'ottica del PNRR) agita "leggermente" gli animi. La Lega resta una delle principali voci contro alle riforme che l'Unione Europea chiede all'Italia nell'ottica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Da diverso tempo ormai l'UE ha chiesto una serie di riforme, di carattere fiscale, che l'Italia dovrebbe portare al termine entro il 2026, anno in cui, tra l'altro, potrà accedere ai Fondi Europei che sono stati previsti dal PNRR. Per il Partito di Matteo Salvini, questo sarebbe un vero e proprio ricatto da parte dell'Unione Europea per riuscire a influenzare le Politiche Nazionali. Alle voci di dissenso verso queste riforme, in particolare alla Riforma del Catasto e la Riforma Fiscale dell'IVA, decide di dare una forma Riccardo Molinari, Capo dei Delegati Leghisti.

Molinari ha affermato che le richieste che arriveranno dall'Unione Europea sono sostanzialmente le stesse da anni. Il PNRR resta un piano opinabile, specialmente per quanto riguarda le tasse e le pensioni. La Lega, in particolare, si oppone saldamente alla Riforma del Catasto che farebbe aumentare vertiginosamente le tasse sugli immobili, e con il ritorno alla legge Fornero (per le pensioni) sarebbe un grosso passo indietro per i lavoratori. La riforma in merito a quest'ultima, auspicata da Governo e Sindacati dei lavoratori per il 2023, non sembra infatti volta a concretizzarsi e lo spettro del ritorno alla legge Fornero sembra essere sempre più concreto. Però Molinari ci tiene a specificare come questa avversione per le richieste dell'UE non faccia della Lega un partito anti-europeista. Anzi, sottolinea la coerenza della Lega (nel corso della sua storia politica), che questi temi gli sono sempre stati a cuore.

Sempre secondo Molinari, l'obiettivo che si pone l'Unione Europea è quello di spostare le tasse sugli immobili e tagliare le semplificazioni fiscali. Il che vuol dire cancellare le varie agevolazioni e, di conseguenza, aumentare le tasse. Un piano che - a detta dei capogruppo leghista - incentiverebbe un cittadino a vendere gli immobili per investire maggiormente nella Finanza. Per quanto riguarda invece il Superbonus 110%, si pensa che senza mettere in discussione l'importanza che ha avuto la misura nel rilancio delle attività edilizie, sarebbe utile proporre gli incentivi fiscali permanenti e vantaggiosi, pensando addirittura al 70%.

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