Secondo la Banca centrale europea, un euro digitale potrebbe arrivare nel 2026. Come sono cambiate le criptovalute? Dovremmo essere preoccupati? Un euro digitale potrebbe essere pronto entro il 2026, ha affermato Fabio Panetta, membro del consiglio di amministrazione della Banca Centrale Europea.
Le valute digitali delle banche centrali (CBDC), come un euro digitale o uno yuan digitale, sono un problema nell'immaginario collettivo degli investitori di criptovaluta. Vediamo perché. Coloro che sono ottimisti sulle criptovalute non rimarranno colpiti dal discorso programmatico del membro del consiglio esecutivo della BCE Fabio Panetta alla National University of Ireland. Panetta è stato pieno di elogi per un possibile euro digitale, dicendo che “rafforzerebbe la sovranità monetaria” e “aggiungerebbe valore per gli utenti, favorirebbe l’innovazione e godrebbe di un forte sostegno politico e sociale“.
Nel suo intervento Panetta ha parlato di valute pubbliche (emesse dai governi nazionali) e private (pagamenti crittografici, ma anche non in contanti). Ha sottolineato che non è consigliabile trasferire i pagamenti a fornitori di servizi non europei. Ciò aumenterebbe il rischio di autonomia strategica dell'Europa e minaccerebbe la sua sovranità monetaria. Sempre secondo Panetta, il denaro pubblico la definisce una forma di denaro superiore, infatti dichiara quanto segue: “La fiducia che “un euro valga sempre un euro” qualunque sia la forma che assume si basa sulla nostra capacità di convertire denaro privato – come i fondi detenuti in depositi bancari o portafogli digitali – in denaro pubblico, che è la forma di denaro più sicura disponibile”.
Panetta ha paragonato i fondi pubblici "sicuri" alle stablecoin. Ha evidenziato che anche le criptovalute stabili comportano il rischio di vendite in preda al panico, come quella sperimentata con TerraUSD. In definitiva, un euro digitale potrebbe essere la soluzione per tutti i paesi europei:
- Aumenterebbe l’autonomia strategica;
- Offrirebbe un mezzo di pagamento gratuito per tutti;
- Aiuterebbe le persone a integrarsi con i sistemi di pagamento digitali.
Panetta ha osservato che nove paesi hanno già le proprie CBDC e la BCE ha avviato una fase di indagine di due anni nell'ottobre 2021 per definire le caratteristiche progettuali di un euro digitale. Ha concluso: “Finalmente alla fine del 2023 potremmo avviare la fase realizzativa per sviluppare e testare le soluzioni tecniche appropriate e gli assetti commerciali necessari per fornire un vero e proprio euro digitale. Questa fase potrebbe richiedere tre anni“.