Dichiarazione dei Redditi, cosa c'è da sapere
La dichiarazione dei redditi, meglio conosciuto da tutti come il "Modello 730", è considerato per gli italiani uno dei momenti fiscali più pericolosi dell'anno. Tra le date "indelebili" che non si devono dimenticare, la dichiarazione dei redditi rientra tra una di queste. Anche perché si corrono rischi alquanto seri.
Si avvicinano le scadenze per la dichiarazione dei redditi. Come ogni anno è meglio conoscere il rischio che si corre se si dimentica la data prestabilita da rispettare. Come potrete immaginare, le sanzioni che si potrebbero "incontrare" sono molto pericolose. I calendari in questo caso sono molto importanti, perché anche se si dimentica una scadenza è possibile rimediare entro 90 giorni ed evitare sanzioni che a volte possono diventare onerose e fastidiose. Per il fisco meglio non essere superficiali. Prima di passare al setaccio ciò che è possibile, vale la pena rivedere le voci che compongono la tua dichiarazione dei redditi. Si inizia con il Modello 730 per dipendenti e pensionati. Per facilitarne la predisposizione, l'Agenzia delle Entrate ha predisposto un documento già formulato. A complicare ulteriormente è la vena di chi ha una partita IVA, per cui i professionisti devono compilare un modello di reddito Pf (persona fisica).
Dichiarazione dei redditi, per evitare guai ecco quale data non devi dimenticare
Ci sono diverse scadenze, a seconda del regime fiscale applicabile. Se state completando il Modulo del 730, la data da ricordare è il 30 Settembre 2022. A partire dal 23 Maggio 2022 (quindi tra pochissimi giorni) si potrà compilare e presentare all'Agenzia delle Entrate la modulazione. Per le persone che sono soggette a "partita IVA" le cose sono diverse, quindi si tiene conto delle tempistiche del modello di reddito pf: non c'è tempo fino al 30 novembre per inviare i dati all'Agenzia delle Entrate. È necessario sapere che i rischi sono multe elevate e multe di diversa natura. Perché se entro 90 giorni dalla scadenza (30 settembre o 30 novembre, a seconda del vostro regime fiscale), le conseguenze possono essere penali e amministrative. Da quest'ultimo lato, le persone possono essere costrette a pagare tra il 120% e il 240% dell'imposta dovuta. Tuttavia, tra le sanzioni, se l'imposta da pagare supera i 50.000 euro, è punibile con la reclusione fino a 4 anni se è accertata l'evasione fiscale e non è ammessa la colpa. In quest'ultimo caso la sanzione è ridotta.
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