Buoni Pasto, bar e ristoranti non vogliono accettarli più: la crisi

Buoni Pasto, a un passo dalla crisi? Cosa sta succedendo

Esercenti e commercianti sono a un passo dalla "guerra", minacciando di non voler accettare più i buoni pasto. Ecco spiegato il motivo.

C'è la possibilità che i buoni pasto vengano ritirati e, di conseguenza, niente affatto utilizzati in moltissime attività commerciali. Secondo molti commercianti, in effetti , le commissioni sono elevate e questo rende questa modalità di pagamento , già utilizzata nel nostro paese, di difficile applicazione. Parliamo infatti di commissioni del 20% il che rende la situazione alquanto insostenibile. Per questo motivo, i commercianti e gli operatori stanno minacciando giorni di di non accettare buoni pasto, a meno che la situazione non cambi presto. Andiamo a vedere cosa chiedono.

Rappresentanti di varie aziende come Conad, Fiepet Confesercenti, Coop, Federdistribuzione, Fida Fipe Confcommercio sono sul piede di guerra da giorni, minacciando seriamente di non accettare più i biglietti dei ristoranti ampiamente utilizzati nel nostro Paese. “Dopo due anni di pandemia e il rincaro delle materie prime e dell’energia non sono accettabili i livelli di commissioni sul livello di quelle precedenti”. Queste le parole di Lino Enrico Stoppani (presidente di Fipe) dichiarate in un'intervista a "Il Giornale". Le modifiche fondamentali richieste dalle associazioni che protestano oggi contro l'utilizzo sconsiderato dei ticket sono: la prima è la tutela del valore nominale dei titoli, cioè che se un buono ha il valore di 10 euro, anche per l'esercente la cifra deve essere la stessa. La seconda è la certezza dei tempi di rimborso da parte delle società che hanno in carico l'emissione dei ticket. Codacons, l'Associazione dei Consumatori, ha lanciato intanto un allarme, seguito da possibili interventi: “Se esercenti e ristoratori rifiuteranno di accettare i buoni pasto, scatterà una valanga di denunce in tutta Italia per conto dei lavoratori ingiustamente danneggiati”.

Carlo Rienzi, il Presidente dell'Associazione, sostiene quanto segue: “I buoni pasto rappresentano un diritto acquisito dei lavoratori”, ricordando inoltre che la limitazione di questi caratterizzerebbe un enorme danno per chi ne usufruisce e, inoltre, costituirebbe un viatico per una class action. E quindi, sembrerebbe si prospetti un periodo davvero difficile, in termini di trattative e confronti che avranno come tema centrale della questione l'utilizzo dei buoni pasto. Infatti, potrebbe esserci a breve un incontro ufficiale con i membri del governo, ma intanto per i consumatori si prospetta un periodo di incertezza che rischia di sprofondare in un'ennesima difficoltà economica.

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