Cane, se tenti di salvarlo rischi una severissima multa: ecco perché

Talvolta, per effettiva necessità, possono essere inflitte sanzioni pecuniarie per contraffazione: in questo caso si può ricorrere in appello. Vediamo come.

In rare occasioni si può violare un codice della strada e dimostrare che si tratta di un vero stato di necessità: per quanto raro, in questi casi si può ricorrere ad un ricorso per evitare di pagare il verbale. Per uno stato di necessità si intende una situazione (letteralmente) di vita o di morte. Per fare un esempio, ti sei fermato a un semaforo rosso, dietro di te si stava avvicinando a tutta velocità un'ambulanza a sirene spiegate. Ovviamente devi fare spazio al veicolo di soccorso e potresti dover aggirare i semafori. In questo caso, sarai multato per la violazione commessa, ma il pilota può fare ricorso ed evitare di pagare la multa. Ma attenzione: lo stato di reale bisogno si riconosce solo se coinvolge le persone, non gli animali. In questo caso, come secondo esempio, sarebbe ragionevole un medico/autista o un caso simile sopra spiegato, ma non un veterinario.

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Il cosiddetto "stato di necessità" è una giustificazione ai sensi del Codice Penale in dettaglio dall'articolo 54 che dichiara: "Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo" - secondo il quale l'autore del reato ha causato un grave danno a una persona a causa della necessità di allontanare se stesso o gli altri dal pericolo immediato, e non ha causato il pericolo volontariamente. In caso di auto, si applica a due infrazioni: corsa con semaforo rosso o eccesso di velocità. L'articolo 4, comma 1, della seconda legge n. 689 del 1981 prevede inoltre: “Non risponde delle violazioni amministrative chi ha commesso il fatto nell’adempimento di un dovere o nell’esercizio di una facoltà legittima ovvero in stato di necessità o di legittima difesa“. Per opporsi a una sanzione è necessario presentare ricorso allo Sceriffo entro 30 giorni dalla notifica della sanzione; la richiesta deve indicare quali circostanze si considerano realmente necessarie per salvare qualcuno.

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