Il conflitto russo-ucraino, oltre al drammatico contributo di sangue, sta assestando colpi durissimi alle economie europee. Le sanzioni da parte del blocco occidentale hanno trovato, infatti, contromisure a specchio da parte del Cremlino. Se sequestrare i beni degli oligarchi ha contribuito davvero ben poco sull’economia russa, più efficace si è però rivelata l’esclusione delle banche russe dalle transizioni finanziarie. A fare da contraltare, però, c’è sempre il monopolio della fornitura di gas da parte di Mosca e si è giunti, in queste ore, ad un drammatico giro di vite.
Gazprom ha recentemente interrotto il servizio di fornitura energetica tramite il gasdotto Yamal-Europe e questa decisione avrà di sicuro dei risvolti drammatici per le economie del vecchio continente. L’infrastruttura, infatti, trasporta circa 33 miliardi di metri cubi di gas e, passando attraverso la Polonia, collega snodi strategici per lo smistamento di combustibile in tutta Europa. Decisione, questa, presa alla luce della decisione dell’asse comunitario di non rispettare il vincolo putiniano di pagare il gas in rubli. Questo, infatti, violerebbe gli accordi stabiliti nel contratto e e l’Europa non ha nessuna intenzione di cambiare valuta per gli scambi con Mosca.
Il portavoce UE, Tim McPhie, ha appunto dichiarato: “La Banca centrale russa è soggetta a sanzioni da parte dell’Unione Europea, la nostra posizione non cambia. Modificare il metodo di pagamento del gas in rubli è una violazione delle sanzioni. Continueremo il dialogo con gli Stati membri per spiegare la situazione e le linee guida”. Duro colpo per l’economia russa, allora e anche dal punto di vista militare le cose sembra non stiano migliorando. Il recente scioglimento delle riserve sulla domanda di adesione alla Nato da parte del premier finlandese, a cui manca solo l’ok del Parlamento, ha fatto poi tremare molte autorità del Cremlino e la risposta da parte di Mosca, ancora una volta, è stata quella di attuare una vera e propria guerra energetica.
Le forniture di gas da parte di Gazprom tramite la Polonia sono state, infatti, immediatamente interrotte e il portavoce della compagnia Sergei Kupriyanov ha appunto dichiarato:“C’è il divieto di utilizzare il gasdotto di proprietà di Europol Gaz per il trasporto di gas russo attraverso la Polonia” . Un aumento dei prezzi dell’energia è, allora, ancora alle porte e a farne le spese sappiamo benissimo che sarà, ancora una volta, chi faceva già fatica a pagare le bollette in tempi di “pace”.
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