Gli animali domestici sono ormai parte integrante delle nostre famiglie, ma le spese veterinarie possono essere molto costose, soprattutto in caso di operazioni e interventi: vediamo insieme come funziona la detrazione delle spese veterinarie nel modello 730/2022.
Le spese veterinarie spesso sono necessarie per curare e salvare la vita ai nostri animali domestici. Spesso sono molto costose e non tutti riescono a coprirle interamente, mettendo così a rischio la vita dei loro amici a quattro zampe. Ecco tutto quello che c'è da sapere su come detrarle dalle tasse, per recuperare qualcosa.
Spese veterinarie: quali detrarre nel 730?
Per quanto riguarda le spese veterinarie, ci sono delle voci che è possibile portare in detrazione nel 730, per recuperare qualcosina che si è speso durante l'anno.
Nell’elenco delle spese detraibili troviamo:
- Le spese relative all’acquisto di medicinali prescritti dal veterinario o che abbiano uno scontrino che riporti il codice fiscale di chi sostiene la spesa e la natura del farmaco (che può essere attestata dal codice di autorizzazione in commercio o dalla codifica FV);
- Gli importi relativi alle prestazioni del veterinario;
- Le spese per le analisi in laboratorio e gli interventi presso le cliniche veterinarie;
- Gli importi relativi all’acquisto di farmaci venduti in strutture diverse dalle farmacie, seppur comunque autorizzate dal Ministero della Salute;
- Le spese per l’acquisto di farmaci senza l’obbligo di prescrizione medica (tra cui rientrano anche i medicinali antiparassitari).
Invece tra le spese non detraibili troviamo le spese sostenute per l’acquisto di mangimi speciali, anche se prescritti dal medico veterinario, poiché non sono farmaci. Non rientrano tra le spese detraibili neanche le quelle relative alla cura di animali allevati o detenuti nell’ambito di attività agricole.
Per poter detrarre le spese, il proprietario deve ver effettuato i pagamenti con mezzo tracciabile (ad eccezione solo gli acquisti di farmaci e le prestazioni che rientrano nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale) ed essere in possesso di una regolare documentazione relativa al proprio animale domestico (microchip). In caso contrario, l’importo sarà ripreso a tassazione e il contribuente rischierà una sanzione amministrativa pecuniaria per indebita detrazione e una sanzione amministrativa per la mancata regolarizzazione del possesso dell’animale, la cui identificazione è obbligatoria.
Il limite di spese detraibili quest’anno passa da 500 a 550 euro, con detrazione IRPEF pari al 19 per cento. La soglia riguarda il singolo contribuente, a prescindere dal numero di animali posseduti.
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