Cosa sapere sulla detrazione per il coniuge a carico, una voce da riportare nel prossimo 730 per usufruire di alcuni benefici. Ecco tutte le notizie importanti.
Al giorno d’oggi non basta più che uno solo dei coniugi lavori per portare avanti la famiglia, visto il mondo in cui viciamo. Il costo della vita continua a salire e se manca il doppio stipendio è difficile avere un tenore di vita dignitoso. Ma quando uno solo dei coniugi lavora, lo Stato italiano mette a disposizione la detrazione del coniuge a carico.
Ecco cosa sapere, soprattutto ora che si avvicina il momento di presentare la dichiarazione dei redditi.
Detrazione coniuge a carico 2022: tutto quello che c'è da sapere
Prima di tutto, bisogna specificare che il coniuge (moglie o marito) è considerato a carico se:
- Non ha reddito;
- Ha reddito ma non supera i 2.840,51 euro lordi annui (se ha più di 24 anni), oppure i 4.000 euro lordi anni (se ha un’età fino a 24 anni).
In entrambi i casi si ha diritto a una detrazione IRPEF sulla busta paga, che quindi si traduce in uno stipendio netto più alto. Il coniuge è considerato a carico anche se non convivente: si pensi ad esempio a un coniuge con cui non si vive più insieme pur non avendo ancora fatto domanda di separazione. Ne ha diritto anche se è non residente in Italia, quindi se vive all’estero, purché sia a carico dell'altro coniuge (reddito non superiore al predetto limite).
Quindi, per quanto riguarda quest'anno, i familiari per i quali nell’anno 2021 risulta un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, o i figli di età non superiore a 24 anni con reddito complessivo uguale o inferiore a 4.000 euro (al lordo degli oneri deducibili), sono fiscalmente a carico del contribuente che presenta la dichiarazione dei redditi.
Nel modello 730/2022 si considera fiscalmente a carico il coniuge che nel 2021 ha percepito un reddito uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.
Le istruzioni per la compilazione della dichiarazione dei redditi spiegano che, nel calcolo del limite massimo di reddito che il familiare deve possedere per essere considerato fiscalmente a carico, devono essere ricomprese anche le somme seguenti, che non sono comprese nel reddito complessivo:
- il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni;
- le retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali, Rappresentanze diplomatiche e consolari, Missioni, Santa Sede, Enti gestiti direttamente da essa ed Enti Centrali della Chiesa Cattolica;
- la quota esente dei redditi di lavoro dipendente prestato nelle zone di frontiera ed in altri Paesi limitrofi in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto lavorativo da soggetti residenti nel territorio dello Stato;
- il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato a imposta sostitutiva in applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità;
- il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato a imposta sostitutiva in applicazione del regime forfetario per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni.