Hai un Conto Corrente dormiente? Ecco cosa devi sapere
Che sia un Conto Corrente Standard o, diversamente, un Conto Corrente online, è lo strumento principale per gestire i tuoi risparmi. Sebbene le regole che ne determinano il funzionamento non siano sempre indicate come lo strumento stesso. Sarà interessante vedere come, negli ultimi anni, il processo di digitalizzazione abbia incluso anche quelle categorie che finora sono rimaste largamente ai margini del processo di sviluppo. E, soprattutto, la rapidità con cui le istituzioni finanziarie e le pubbliche amministrazioni si stanno adeguando, consentendo ai cittadini di utilizzare servizi online sempre più complessi in modo libero e senza restrizioni di rilievo. Anche il Conto Corrente è inevitabilmente cambiato, con variazioni registrate soprattutto nella gestione e nei costi, non operativi. In pratica, l'account è ora più accessibile, più flessibile e, in generale, meno oneroso per la versione completamente virtuale.
Uno dei vantaggi di un conto corrente è ovviamente la sua durata. Non esiste una data di scadenza per nessuna variante fintanto che il contribuente che apre una variante continua ad aggiornare il registro delle attività. In pratica, ogni titolare di un Conto, deve garantire che le transazioni avvengano, sia in entrata che in uscita. Ricevere ed effettuare bonifici, prelievi, depositi, pagamenti di ogni tipo: tutto ciò che aiuta a garantire che la banca o l'istituto di credito gestore non tratti il conto come un conto "dormiente". Vale a dire, è in uno stato dormiente per molto tempo senza alcuna azione. Una mossa assolutamente imprudente.
Conto corrente inattivo: cosa succede quando viene chiuso
Ogni istituto di credito ha un suo limite, determinato da 10 anni prima che un conto quiescente venga chiuso. Se in quel lasso di tempo la banca o le poste (e questo vale anche per i possessori di libretti) non riscontreranno alcun movimento, interpreteranno tutto come "non utilizzo volontario del conto da parte del titolare ". In questo caso, l'istituto di credito procederà al processo di chiusura a meno che non vi sia una dinamica specifica come un blocco in corso, un rosso o un sequestro. Un'altra condizione per la chiusura è che non ci siano transazioni sospese (come assegni non pagati o debiti non pagati), incluse anche le domiciliazioni delle bollette. Tuttavia, la condizione più comune è associata alla dimenticanza.
Riassumendo, un contribuente può aprire un Conto Corrente per delle esigenze particolari, salvo poi "dimenticarsene", o peggio, dimenticare di chiuderlo. In quel caso, se fossero presenti dei soldi, le spese di gestione verranno attribuite normalmente, imposta di bollo compresa. Tuttavia, il Conto Corrente non può essere chiuso se non sono passati 10 anni e per quanto riguarda le commissioni addebitate, non verranno calcolati interessi o commissioni se l'ultima modifica è più di 12 mesi fa o se il saldo del credito è inferiore a 258,23 euro. I titolari di conto saranno avvisati tempestivamente quando si avvicina la scadenza decennale. In quel momento può decidere di chiuderlo o spostarlo di nuovo.
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