Rapporto Bes ISTAT 2021: i dati non sono confortanti

Giunto alla nona edizione, il Rapporto Bes offre un quadro integrato dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro Paese, attraverso l’analisi di un ampio set di indicatori suddivisi in 12 domini.

Gli ultimi anni sono stati davvero terribili per diversi aspetti e sembra che anche gli attuali non promettano granchè bene. Se, infatti, non esiste nessun momento idoneo per lo scoppio di una guerra, vederne comparire una sanguinosa qui in Europa dopo più di due anni di pandemia di covid 19 è senza dubbio estremamente drammatico.

Non c’è dubbio, allora, che il contesto socio economico di tutti paesi sia stato gravemente colpito dagli eventi degli ultimi anni, ma come ha reagito l’Italia in particolare alla crisi pandemica e in quali condizioni versano, attualmente, i nostri cittadini? La risposta possiamo averla tramite il rapporto che l’Istituto Nazionale di Statistica ha stilato riguardo l’annus horribilis 2021.

Quelli che sono emersi da questo studio, infatti, non sono dati confortanti e a farne le spese, ancora una volta,  sono le persone con redditi bassi. Leggiamo sul sito ufficiale dell’ISTAT che "il Rapporto Bes offre un quadro integrato dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro Paese, attraverso l’analisi di un ampio set di indicatori suddivisi in 12 domini. Salute, Istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, benessere soggettivo, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, ricerca e creatività e qualità dei servizi."

Da quello che emerge in base all’analisi di questi parametri, purtroppo si è riscontrato un aumento delle famiglie del mezzogiorno che vivono al di sotto della soglia di povertà. I ragazzi, poi, hanno subito i danni più gravi e si riscontra un aumento di patologie e disturbi psicologici in un fascia sempre più giovane di cittadini. Come se non bastasse, oltretutto, i dati sul piano dell’impiego sono davvero sconfortanti. In base alla media europea, infatti, abbiamo registrato il più alto numero di perdite di posti di lavoro e il numero di individui che beneficiano di sussidi per la disoccupazione è aumentato ancora.

Unico dato positivo, se di questo si può parlare, è che le donne hanno recuperato i livelli pre-pandemici d’impiego ad un ritmo più veloce di quello degli uomini.

Come è tristemente noto, però, la loro presenza in posizioni dirigenziali rimane ancora davvero troppo rara e il livello dei loro salari persiste ad essere inferiore a quello dei pari grado di sesso maschile. Sperando che il prossimo resoconto ISTAT possa pubblicare dati confortanti, speriamo almeno che venga presa qualche contromisura da parte del Governo in tempi molto brevi. Famiglie, giovani e disoccupati sono in grande difficoltà e c’è bisogno al più presto di trovare una soluzione.

LEGGI ANCHE: Acqua del rubinetto: perché è migliore di quella in bottiglia