"Offro 1.400 euro netti al mese ma non si presenta nessuno", la lamentela del noto imprenditore diventa virale

Il noto ristoratore Filippo La Mantia si accoda alla lunga lista di imprenditori che si lamenterebbero dei nostri giovani. Stando alle sue dichiarazioni, infatti, non riuscirebbe a trovare personale perchè le priorità dei ragazzi non sarebbero più in linea con il mondo del lavoro, o almeno non con quello della ristorazione. La Mantia, infatti, sostiene di proporre contratti da 1200-1300 euro netti al mese ma, ad oggi, nessuno avrebbe accettato condizioni del genere. Il motivo starebbe da identificare nel fatto che quando viene proposto ad un candidato di lavorare anche nei week end, questi declinerebbe ritenendo più importante avere del tempo a disposizione che del denaro. Noi, sinceramente, crediamo poco a questa versione anche se nessuno è effettivamente in grado di smentirla.

Il problema, allora starebbe proprio nel fatto che le dichiarazioni dell’imprenditore vengono si riportate dai giornali, ma quelle dei candidati, invece, sono tutte raggruppate sotto un'unica categoria di individui che preferirebbero il tempo libero alle risorse economiche. Considerando poi che il salario proposto sia effettivamente dignitoso, solleviamo qualche dubbio sulla motivazione per cui in tanti non accetterebbero. L’imprenditore sostiene che gli orari d'impiego, poi, sarebbero perfettamente in linea con tutti gli altri orari lavorativi del mondo della ristorazione iniziando alle ore 16.00 per terminare a mezzanotte. Nulla di trascendentale, dunque, ed effettivamente anche abbastanza vantaggioso. Il locale in questione, in aggiunta, si troverebbe per lo più nel famoso Mercato Centrale di Milano e quindi anche dal punto di vista del prestigio dovrebbe attirare diversi interessati. Se per oltre 80 colloqui, questi i numeri riportati dal La Mantia, nessuno ha ritenuto opportuno accettare, sembra davvero improbabile che il problema si inserisca nel contesto dei week end liberi.

Qualsiasi persona abbia interagito anche per breve tempo con il mondo della ristorazione sa infatti benissimo che i fine settimana sono i periodi di maggiore intensità lavorativa. Che oltre 80 giovani presentatisi al colloquio con l’imprenditore scoprissero solo in quella sede di dover lavorare anche il sabato e la domenica, lo troviamo francamente irricevibile. Senza muovere accuse a nessuno, riteniamo solo necessario sottolineare che in Italia sia largamente generalizzato il malcostume per cui i dipendenti si spingono a lavorare ben oltre l’orario stabilito, senza che vengano pagati gli straordinari e solo per poter conservare il posto di lavoro. Non abbiamo nessuna prova e neanche il minimo indizio che ciò accada anche per il La Mantia, ma riteniamo indispensabile, in una vicenda del genere, ascoltare entrambe le versioni.

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