È tristemente noto che il conflitto ucraino sta avendo gravi conseguenze anche ben al di là dei propri confini territoriali. Tantissime sono state le sanzioni che da parte dell’ asse occidentale, infatti, sono fioccate sulla testa dei cittadini russi e specularmente i rincari sul carburante e la fornitura energetica europea hanno subito enormi rincari. Il Governo italiano ha allora deciso da tempo di operare un blocco sul pagamento delle accise sul carburante per mitigare l’esborso da parte dei propri cittadini. Oggi, però, questa misura emergenziale avrebbe dovuto terminare ma, invece, è stata giustamente ancora prorogata. Nei progetti iniziali, infatti, ci si prospettava una imminente risoluzione del conflitto ma è tristemente noto che così purtroppo non è accaduto. Le ostilità, infatti, continuano a persistere e la situazione, oltre ad essere da tempo insostenibile per il popolo ucraino, sta cominciando a manifestarsi come estremamente problematica anche per i cittadini europei, italiani compresi.
Il taglio delle accise, allora, ha comportato una diminuzione di 30 centesimi per ogni litro di carburante e, dopo alcuni scioperi avvenuti principalmente nel settore dei trasporti, si è deciso di prolungare l’efficacia della norma anche oltre la sua data iniziale. Grazie all’intervento del Governo, allora, dalla data prestabilita, il 2 maggio, si proseguirà con i medesimi prezzi fino all’ 8 luglio di quest’ anno e tutti speriamo caldamente che non ci sia più bisogno, ben prima di quella data, di ulteriori proroghe. Non solo i trasporti, poi, sono ovviamente interessati da questi bruschi rincari e gravissime sono state e continuano ad essere le conseguenze di queste misure sulle famiglie italiane. Escludendo l’uso centellinato che infatti adesso si è costretti a fare della propria vettura, estrema cautela sta venendo operata anche riguardo l’utilizzo dell’energia elettrica. Sappiamo, ovviamente, che i sacrifici chiesti alla popolazione europea sono insignificanti se commisurati a quelli a cui sono quotidianamente costretti i cittadini ucraini da davvero troppo tempo. Va però detto che le soluzioni diplomatiche fin ora adottate non hanno apportato alcun risultato e ci chiediamo per quanto tempo ancora le famiglie riusciranno a sobbarcarsi questi oneri che diventano giorno dopo giorno sempre meno sostenibili.
Salutiamo allora con riconoscenza questa ultima misura del Governo ma ovviamente riteniamo che l’impellenza più grande sia quella della risoluzione pacifica del conflitto in tempi brevissimi. L’Europa è sconvolta da eventi tragici e il vecchio continente ha una storia bellica davvero poco lusinghiera che nessuno desidera che si ripeta, ovviamente, mai più. Speriamo soltanto, allora, di svegliarci domani in un continente in cui finalmente la pace regni in modo definitivo.
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