Mascherine Chirurgiche e Anti-Smog: Guida alle migliori 10 che ti proteggono meglio. - ePromo24.it

Esistono  due tipologie di mascherine anti smog e anti polvere: quelle usa e getta e quelle a filtro intercambiabile.

Come scegliere quella giusta per te?

Ecco alcuni consigli 

  • Ci deve essere almeno un filtro;
  • Cerca una mascherina certificata (FFP-1;FFP2;FFP3)
  • Scegli il tipo di protezione più adeguato

.Quali sono gli inquinanti dell’aria?
Le sostanze inquinanti presenti nell’aria delle città si dividono in più categorie: quella di cui si sente parlare più spesso è il particolato, cioè l’insieme delle sostanze solide e liquide sospese nell’aria, in particelle con un diametro fino a mezzo millimetro. 

Sono dovute sia ad attività naturali (pollini, polvere) che a quelle umane (industrie, riscaldamento, traffico). A seconda delle loro dimensioni, le sostanze che compongono il particolato hanno caratteristiche diverse, per questo di solito si usa la sigla PM seguita da un numero che indichi il diametro massimo in millesimi di millimetro, per distinguerle. In generale più le PM sono piccole, più vuol dire che si possono intrufolare nel nostro organismo, talvolta causando danni.

Ci sono mascherine anti-smog efficaci?

Alcuni tipi di mascherine hanno sicuramente un effetto di filtro, parziale, rispetto ad alcune delle sostanze che si trovano nell’aria delle città.

Il problema, sottolineato da tutti gli esperti che ne hanno parlato sui giornali, è che devono essere indossate correttamente per avere effetto, una cosa non scontata:

 bocca e naso devono essere bene isolati dall’esterno, non ci devono essere fessure e i margini della mascherina devono essere totalmente a contatto con la pelle.

Ovviamente non tutte le mascherine sono uguali. Le mascherine semirigide di carta (quelle contro la comune polvere, per intendersi) non riparano dai PM10 e forniscono una protezione trascurabile al particolato di diametro maggiore. Lo stesso vale per le maschere che coprono naso e bocca con un tassello di tessuto, simili a quelle sanitarie: servono per evitare di disperdere saliva, muco o particelle di sangue quando si è ammalati, non per prevenire l’inalazione di polveri sottili. 

Ci sono poi le maschere prodotte per gli ambienti di lavoro polverosi o dove possono essere presenti fumi dovuto a incendi o gas o vapori tossici; sono chiamate anche “respiratori”. Nell’Unione Europea la norma tecnica per classificarle e regolare come devono essere fatte si chiama EN 149 e risale al 2009. Divide le maschere (per la precisione le “semimaschere” dato che coprono solo metà del viso) in tre “classi di protezione”: FFP1, FFP2 e FFP3, e quest’ultime sono le più protettive, oltre che più pesanti e scomode. Generalmente le FFP1 sono usate nel settore edile e nell’industria alimentare, mentre le FFP2 sono usate nell’industria metallurgica o nell’industria mineraria. Sono monouso (i produttori indicano per quanto tempo si possono usare, generalmente circa 8 ore) oppure sono fatte da “facciali” con dei filtri da sostituire nel tempo.

Le FFP2 sono consigliate anche per chi lavora a lungo per strada come i vigili urbani, mentre per chi deve semplicemente spostarsi per le strade cittadine a piedi o in bicicletta le FFP1 sono sufficienti. Offrono un’efficienza filtrante dell’80 per cento (le FFP2 del 94 per cento) se le particelle hanno diametro maggiore di 0,6 micrometri: hanno un effetto sul PM10 ma non su molti tipi di PM2,5

Esistono mascherine antivirus?
I batteri hanno diametri compresi tra gli 0,2 micrometri e i 30 micrometri e per la maggior parte hanno un diametro di qualche micrometro: per questo i filtri delle mascherine anti-smog di cui abbiamo parlato dovrebbero riuscire a bloccarli. Ma la stessa cosa non si può dire dei virus, i cui diametri sono generalmente compresi tra 20 e 300 nanometri, cioè tra 0,02 e 0,3 micrometri. Dunque i respiratori professionali non possono filtrarli, e men che meno le mascherine chirurgiche.

Usare mascherine chirurgiche può essere una buona precauzione per le persone malate per ridurre i rischi di contaminazione, ma non è assolutamente detto che aiutino a evitare di essere contagiati.